Approfittando delle vacanze per fare un giro a Parigi, ecco
qualche sorpresa che la nostra città ha in comune con la Ville Lumière.
Ovviamente non si può saltare il museo del Louvre durante
la visita, ma vale la pena fare un salto nella chiesa gotica di Saint-Germain-l’Auxerrois
(proprio di fronte all’ingresso del palazzo stesso), dalla quale iniziò il
23 agosto 1572 la terribile notte di san Bartolomeo: qui in una vetrata è
raffigurato il popolare santo meneghino Carlo Borromeo. La duchessa Dorotea di
Dino volle la cappella nel 1839 come ex voto per il santo, che avrebbe fatto il
miracolo di convertire il suo amante: il celebre statista Talleyrand.
Vetrata della cappella di saint Charles |
Visitando il pittoresco quartiere di Montmartre, vale assolutamente
la pena visitare il cimitero. Qui ci si imbatte nella tomba di Stendhal, che
visse nell'amata Milano per diversi anni; ancora oggi la sua lapide proclama
in italiano:
Arrigo Beyle
Milanese
Scrisse
Amò
Visse
Come ultima nota, ecco le nonne delle nostre
vedovelle: le fontane Wallace. Quelle piccole, anche se un po' modeste, somigliano a quelle che troviamo da noi; quelle grandi con le cariatidi non hanno invece
paragone e sarebbe bello vederne qualcuna simile anche in giro per Milano.
Modello piccolo |
Modello grande |
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