mercoledì 28 dicembre 2016

Le tre reincarnazioni di Porta Ticinese



Delle sei porte principali di Milano, Porta Ticinese è l’unica di cui si possano vedere le strutture sorte lungo la cinta muraria romana, medievale e spagnola.

Lungo il cardo maximus (l’antico asse viario che intersecava il foro e si dirigeva a sudovest verso Ticinum, oggi Pavia, e a nordest verso Monza) sorge Porta Ticinensis, edificata dai Romani nella seconda metà del I secolo a.C. Era costituita da due torri ottagonali che facevano da cornice ad altrettanti portali ad arco (uno per uscire, l’altro per entrare dalla città) e all’esterno sorgeva un ponte per attraversare il Nirone, parte del fossato navigabile del municipium. L'incrocio delle strade presso questa porta (quadrivium) ha dato il suo nome attuale al Carrobbio. La torre sulla destra per chi entra in città,

lunedì 26 dicembre 2016

Sant'Eustorgio: un vecchio cuore cristiano (2/2)



Riprendiamo la visita dal post precedente su Sant'Eustorgio; visitati i dintorni e gli ambienti esterni, adesso si entra. Tornando nel portico si può scendere la scalinata che porta a una porzione della necropoli, divisa in tre ambienti, dove si possono osservare i vari tipi di sepolture nei quali riposavano pagani e cristiani.



Il reliquiario dei magi, di solito posto in una nicchia
Finalmente è ora di accedere alla basilica. Il primo incontro che si fa è quello con la vecchia abside dell’edificio paleocristiano dietro all’altare; continuando oltre si giunge alla cappella dei magi, la ragion d’essere dell’intero complesso. I corpi che secondo la tradizione appartengono a quei tre illustri saggi che, seguendo la stella, visitarono Gesù bambino non sono più nel sepolcro originale dal 1164, quando il Barbarossa li consegnò al fidato cancelliere ed arcivescovo di Colonia